Calciatore decapitato: la condanna è esemplare

È arrivata una condanna veramente esemplare nei confronti dell’assassino di un calciatore che è stato decapitato: ecco che cosa è successo

A volte nel mondo del calcio se ne sentono davvero di cotte e di crude. La violenza non è stata ancora eliminata del tutto, in riferimento soprattutto a quella verbale legata al grave problema del razzismo. Si tende a passarci sopra, quando in realtà il razzismo andrebbe combattuto costantemente mettendo in atto punizioni severe nei confronti di chi preferisce – in maniera più o meno consapevole – rimanere nell’ignoranza.

Hanno condannato l'assassino di un calciatore
Condannato l’assassino di un calciatore: sentenza durissima – Pazzidelcalcio.com

Purtroppo capita anche che a sbagliare siano direttamente alcuni di coloro che scendono in campo regolarmente ogni weekend. E il codice di giustizia sportiva prevede una sanzione molto pesante in queste situazioni, ossia minimo dieci giornate di squalifica. Nei giorni scorsi, in tal senso, è esploso il caso riguardante i due difensori Francesco Acerbi e Juan Jesus.

Il centrale brasiliano ha accusato pubblicamente l’ex Lazio di averlo chiamato “n***o”, durante il big match fra Inter e Napoli andato in scena a San Siro. Il giudice sportivo successivamente ha chiesto un supplemento d’indagine e ora la palla passa al procuratore Giuseppe Chiné, il quale dovrà ascoltare i calciatori in questione che espongono una versione dei fatti contrastante.

Acerbi ha precisato come nelle sue parole non ci fosse un intento discriminatorio o razzista, ma non è affatto da escludere un’esclusione del classe ’88 dagli Europei. Inoltre, l’esperto difensore rischia pure di aver finito la carriera con la maglia dell’Inter, oltre che l’annata sportiva in corso.

Insomma, il momento è abbastanza delicato e non potrebbe essere altrimenti. In passato, però, si sono verificati eventi peggiori, che inevitabilmente hanno lasciato un segno profondo. Qualcuno ricorderà sicuramente l’omicidio del centrocampista Daniel Correa Freitas, il quale ha indossato le casacche di Botafogo, San Paolo, Coritiba, Ponte Preta e Sao Bento.

Condannato l’assassino di Daniel Correa: 42 anni e 5 mesi di carcere

Correa, entrando più nello specifico, è stato assassinato da Edison Luiz Brittes Junior. Quest’ultimo, secondo le indagini della polizia, aveva trovato la vittima a letto con sua moglie Cristiana. Brittes ha ucciso, decapitato ed evirato Daniel, sfogando in questo modo becero il proprio dolore. Tale storia colpì molto l’opinione pubblica in Brasile all’epoca, dato che le modalità dell’omicidio furono particolarmente feroci.

Hanno condannato l'assassino di un calciatore
Condanna esemplare per l’omicidio di Daniel Correa: 42 anni e 5 mesi di carcere per Brittes (ANSA) – Pazzidelcalcio.com

La scomparsa di Correa risale al 2018 e adesso, dopo oltre cinque anni, la vicenda è giunta ad una sentenza durissima per Brittes. L’assassino reo confesso, che svolgeva attività imprenditoriale, ha subito una condanna che ammonta a 42 anni e 5 mesi di carcere. Il corpo di Daniel fu trovato parzialmente decapitato e con il pene tagliato, su una strada di campagna nella regione di Curitiba.

Pare, inoltre, che il calciatore avesse girato degli scatti a letto con Cristiana ad un suo amico, mostrandosi accanto a lei. L’omicida fu convinto dal suo avvocato a confessare, dopo una prima versione dei fatti completamente falsa. Brittes ha dichiarato di aver gettato a terra Correa per impedire che violentasse sua moglie, ma la polizia ha accertato che non c’è stato alcun tentativo di stupro da parte del centrocampista. Ora il caso è finalmente chiuso.

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